Oggi mentre uscivo di casa ho visto due persone passeggiare; rientravano a casa, era una bella giornata con il sole caldo e un’arietta malandrina. Camminavano abbracciati, e mi ha colpito la mano di lei, che stringeva stretta stretta il cappotto del suo compagno. Sembrava triste; incredibilmente, anche da diversi metri di distanza, risucivo a distinguere le dita magre strette in una presa quasi disperata. Ed ho pensato a tante cose successe in questo periodo, alla sensazione di superiortà che a volte proviamo, e ci diciamo che bastiamo noi a noi stessi, che non abbiamo bisogno di nessuno, che così andremo avanti dritti sulla nostra strada, senza nessun impaccio… Questo l’ho visto pensare, e, confesso, a volte, soprattutto nella solitudine, l’ho pensato anch’io. Ma quella mano stretta, come se lui per lei in quel momento fosse tutto… Io la capisco. Possono arrivare momenti nella vita in cui non sai cosa fare, in cui ti senti perso, e se hai qualcuno accanto te di cui ti fidi come di te stesso… Beh, non c’è cosa migliore. E’ tutto un altro vivere. Mi dispiace, ma credo che chi non ha bisogno di nessuno, chi non è disposto a cedere reciprocamente parte della sua indipendenza, chi è gatto fino a rasentare e a volte superare l’egoismo… Beh, credo che quella persona si perda una gran parte del senso della vita, anche se riesce ad impegnare in cose “utili” ogni minuto del suo preziosissimo tempo.