La Pietra del Pulpito, o Preikestolen, un cuneo di roccia che si affaccia come una balconata naturale sulle acque limpide del Lysefjord al culmine di un impressionante strapiombo di 604 metri, è una meta famosissima ed in cima alla mia lista delle cose da vedere in Norvegia da quando ne vidi per la prima volta una foto e mi ripromisi di andarci.
L’occasione capita quest’anno, poco dopo Pasqua, un periodo generalmente ancora freddo in Norvegia, dove la stagione turistica comincia solo ufficialmente (e con molta flemma) dal 1° Maggio. Molti passi montani sono ancora chiusi, ma la regione del Lysefjord, a Sud e prossima al mare, è perfettamente agibile.
Partiamo dunque con comodo dalla tranquilla città di Stavenger con il secondo ferry del mattino, per arrivare a Tau dove con autobus si arriva al rifugio Preikestolen Mountain Lodge, da cui inizia l’escursione. La segnaletica sui sentieri in Norvegia è quasi nulla se confrontata con Valle d’Aosta o Trentino Alto Adige, ma qui è impossibile perdersi visto che la meta è frequentatissima ed il sentiero quasi un’autostrada. La pendenza è variabile, inizia con una strada sterrata in discreta salita per poi attraversare piatte zone semi-paludose e poi inerpicarsi ancora tra le rocce, dove sono stati ricavati dei comodi scalini di pietra.
Si accede infine ad un altopiano il cui paesaggio, rocce e rada vegetazione alpina punteggiata dagli abeti, ricorda quello del Parco del Monte Avic in Valle d’Aosta, salvo che se lo sguardo si spinge oltre, alle nostre spalle compaiono in lontananza il mare e tante piatte isole.
Attraversiamo qualche limpido lago, finché il sentiero si biforca: una strada segue una valle a strapiombo in semipiano, una seconda sale invece verso la sommità della montagna. Optiamo per la prima alternativa; non si rivela particolarmente esposta né spettacolare, e ci porta ad un’enorme schiena di roccia, che sale lentamente verso il cielo. Si intuisce che oltre c’è il fiordo, come tagliato da un gigantesco coltello nella roccia viva.
Arrivati sulla cresta, il vento ci investe in pieno, e finalmente lo straordinario paesaggio si mostra: il fiordo si stende sotto di noi a perdita d’occhio, una striscia blu su pareti di roccia grigie, macchiate da un verde selvaggio e striate qua e là da rivoli d’acqua che si tuffano in mare. Poco più in là troneggia lo sperone granitico del Preikestolen, che si raggiunge in pochi minuti.
La giornata non è delle più limpide, ma le nubi lattiginose si vanno lentamente alzando rivelando in cielo qualche scampolo d’azzurro. Ci fermiamo per un po’ ad ammirare il paesaggio e ad assaporare per bene quell’attimo. Con noi una trentina di altri escursionisti, impegnati a fare le foto di rito: chi guarda lontano, chi si siede con le gambe a penzoloni sul precipizio, chi invece si avvicina con circospezione. A me fa meno paura di quel che pensassi; è un posto davvero interessante, che però in alta stagione dovrete prepararvi a condividere con molti.
Il sentiero poi continua più in alto, ed offre visuali diverse e anche più spettacolari del Preikestolen e del fiordo sottostante. Si sale fino in cima alla montagna per poi ridiscendere alla biforcazione incontrata in salita, compiendo quindi un anello. Da qui la strada del ritorno la conosciamo, ci fermiamo a mangiare ai laghetti visti all’andata e poi con rapidi balzi scendiamo al rifugio, in tempo per l’autobus delle 16 che ci riporterà indietro. Il tempo si è ormai messo al bello, e dopo una doccia terminiamo la giornata con una bella birra ed una meritata cena di pesce al vecchio porto di Stavanger.
Gita effettuata il 25/4/2014