Vestignè confina con Borgomasino verso Nord-Ovest, conta poco più di ottocento abitanti distribuiti nel capoluogo e nella frazione di Tina.
L’antica Vestiniacus di probabile fondazione celtica seguì vicessitudini storiche simili a quelle del vicino Borgomasino. Il paese è caratterizzato dal passaggio del Naviglio d’Ivrea, opera idrica concepita nel XIV secolo al fine di utilizzare l’acqua della Dora Baltea per l’irrigazione della campagna eporediese. A Vestignè il Naviglio è solcato da ben cinque ponti e crea scorci pittoreschi come in Via Cernaia o Via Vittorio Emanuele II.
Da vedere:
– La Torre Civica, il più alto campanile del Canavese. Rifatta nell’Ottocento in stile neoclassico, ad opera di Andrea Cattaneo.
– Parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Germano.
L’antica parrocchiale fu completamente riedificata in stile neoclassico nel 1860; i lavori furono eseguiti da Giovanni Larghi e dal Melchioni.
– Palazzo Comunale, ottocentesco rifacimento opera di Germano Julio.
– Chiesa di San Rocco, costruita da Modesto Perini, dopo il colera del 1854.
– Cascina Valperga: si tratta di un’interessante dimora signorile di gusto tardobarocco piemontese che fu costruita inglobando l’antica casamatta che conserva interessnte affreschi del XVI secolo.
– Casa della Cella. Si tratta dei ruderi di un’antico monastero dell’XI secolo, eretto in prossimità del primo castrum romano.
– Santuario di Santa Maria degli Angeli, a Povigliano, eretto nel 1744.
Veduta classica del paese. Spiccano la Torre Civica, la Parrocchiale, e sullo sfondo, in cima alla collina, il Castello di Masino.
Casa della Cella, tornata dopo un restauro ai suoi pristini spendori.