Le origini della chiesa di San Martino possono essere fatte risalire all’inizio del XIII secolo. Il suo nome compare in un documento del 1272, anche se ci si riferisce ad un edificio molto più modesto dell’attuale, a due navate e tre altari. Fin dalle prime descrizioni il problema principale con cui la chiesa si trova a combattere è l’estrema umidità del luogo. La povertà di mezzi di parrocchiani e paese non permette grandi rimedi, soprattutto considerando che la chiesa deve fare i conti con quella parrocchiale del SS Salvatore, che agli occhi della Curia ha sempre la precedenza.
La contesa tra il SS Salvatore e San Martino ha il suo culmine nel Seicento, quando i parrocchiani di San Martino si organizzano nella Compagnia della Cintura. La chiesa di San Martino, che era nata come una semplice cappella intra moenia lotta per il rango di parrocchia, rispolverando vecchi diritti. Nel 1626 la Curia accoglie le ragioni di San Martino, chiedendo alla parrocchia di SS Salvatore di contribuire in nuovi lavori di restauro ed ampliamento.
San Martino a metà del Seicento ha il suo campanile (al Torrione, fu però demolito nel 1797); i primi lavori di ampliamento portano alla fusione delle due navate in una sola, più ampia, all’innalzamento dei muri mestri ed alla costruzione della volta; vengono ricavate nicchie per tre cappelle ad ogni lato. Viene installato un tabernacolo per conservarvi la Comunione e ricostruita la casa parrocchiale dietro la chiesa.
La Compagnia della Cintura dota la chiesa di un coro e nel 1701 rinnova la propria cappella all’interno della chiesa con uno splendido altare dedicato alla Consolata. I lavori proseguirono nel Settecento con il portale ligneo, gli stucchi sulla volta, la definitiva messa in sicurezza del pavimento con la sistemazione della cripta sottostante, la facciata attuale. Quest’ultima fu completata nel 1755. Nell’ovale ora vuoto campeggiava San Martino a cavallo. La chiesa di San Martino, per linee, decorazioni ed arredamento, supera ormai la chiesa parrocchiale del SS Salvatore, le cui condizioni si fanno invece sempre più precarie tanto che presto verrà presa la decisione di demolirla.
San Martino aveva conquistato il rango di parrocchia ed eclissava ormai la vecchia sorella maggiore. Tuttavia il diritto non era dalla sua parte. Il 17 Settembre 1777 il Vescovo annunciò proprio in San Martino lo scioglimento della Compagnia della Cintura e di quella, “rivale” di San Francesco, fondendole in una sola (Compagnia del Santo Nome di Gesù). L’unica chiesa parrocchiale di Borgomasino sarebbe stata quella del SS Salvatore (allora era già in costruzione la nuova chiesa). San Martino servì come unica, temporanea parrocchiale fino al 1793, anno in cui fu inaugurata la nuova chiesa.
Da allora per San Martino è iniziato un lento declino, che continua ancora oggi.
La chiesa di San Martino è testimone di un passato glorioso e della devozione degli antichi borgomasinesi. Le sue fresche ed umide mura racchiudono ambienti seicenteschi, che la rendono un bene preziosissimo per il paese, che dev’essere con ogni mezzo conservato e tramandato alle generazioni future.
Facciata |
Il portale (1726) |
Facciata, dove campeggiava ancora nel ‘900 l’affresco di San Martino |
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