Deriva dalla presenza dominante bulgaro-longobarda il nome Bulgarum con il quale in tutti i documenti antichi il paese verrà chiamato (così lo menziona, già nel 1170, un diploma di donazione, insieme al suo castello denominato Castrum Bulgari). Soltanto verso il quindicesimo secolo gli si accompagnerà Masino, dal casato che lo possedeva, divenendo Bulgarum Maxini, o Borgaro Masino, poi Borgomasino. [Leggi]
Nel 568 D.C. i Longobardi invadono l’Italia. In questa impresa sono aiutati da genti da loro assoggettate come i Bulgari, che occuperanno l’area intorno al Ticino. Tra i vari luoghi in cui questi si insediano c’è anche il nostro paese, dove esisteva probabilmente una zona fortificata (castrum) nel luogo in cui sorge l’attuale castello. Cosa trovarono gli invasori bulgari al loro arrivo? Gli studi più recenti sembrano propendere per la presenza in zona, già in epoca tardo antica, di una stazione di tappa militare, probabile stanziamento di cavalleria sarmata, lungo la strada (strata/via publica) da Eporedia (Ivrea) a Quadrata (sita alla confluenza della Dora con il Po). Secondo questi studi Borgomasino non sarebbe stato pertanto un insediamento “barbarico” sorto nel caotico periodo seguito allo sfaldarsi dell’Impero Romano, bensì un ultimo testimone di un piano difensivo tardo-antico di più vasta portata. [Leggi]
Nel II secolo A.C. Roma inizia la conquista della Pianura Padana. Trova un territorio con poche grandi città, abitato da genti indomite e bellicose, che offrono strenua resistenza, ed è solo verso la fine del I secolo A.C. che il Canavese può dirsi romanizzato. In epoca romana immaginiamo insediamenti stabili quantomeno nella bassa campagna. Ritrovamenti di anfore ed embrici sembrano confermarlo. [Leggi]
Il territorio borgomasinese era probabilmente già abitato fin dall’epoca neolitica. Alle tribù liguri qui stanziate si mescolano, a partire dal IV secolo A.C., le genti celtiche. Era una terra di confine tra il dominio della tribù dei Salassi, che occupavano la Valle d’Aosta e l’Alto Canavese, e quella dei Sallui, attestati intorno a Vercelli. Testimonianza di quest’epoca antica è la misteriosa Pera Cunca in regione Lucenta, probabilmente un altare pagano al centro di un’area sacra. [Leggi]